Fuori luogo

Oggi Mathilde mi ha portato con sé per assistere ad un suo intervento di sensibilizzazione in una scuola di Cimpunda, in occasione del mese della donna.
È stata un’esperienza notevole nonostante all’inizio mi sentissi decisamente fuori luogo, bianco e maschio in una sala stracolma di più di 700 di ragazzine che discutono dei problemi delle donne congolesi.
Certo lavorando presso un centro di promozione femminile avrei dovuto aspettarmelo, e probabilmente dovrò farci l’abitudine.

Mathilde ha cominciato chiedendo alle presenti quali fossero secondo loro i problemi delle donne in Congo. Parecchie ragazzine non si sono fatte pregare e sono salite sul palco per esprimere le loro opinioni. Le risposte più frequenti sono state le violenze sessuali, la marginalizzazione (in famiglia, nella vita sociale e nella vita pubblica) e la mancanza di parità nell’accesso agli studi, alla politica ed ai posti di potere.
Ha proseguito chiedendo quali fossero le cause di tali problemi: altro giro di opinioni spontanee, da cui è emersa come causa principale la cultura e le abitudini ereditate dalla tradizione.
Quindi ha fatto formare due gruppi sul palco, quello di chi pensava che le cose potessero cambiare e l’altro di chi pensava che un cambiamento fosse impossibile, e ciascuno dei componenti dei due gruppi ha espresso le proprie motivazioni.
Infine si è presentata, ha raccontato brevemente la storia della sua vita e ha spiegato le origini della giornata mondiale della donna.

Mi ha colpito molto vedere come delle ragazzine giovanissime fossero così informate sul tema delle violenze sessuali, quando le pari età italiane probabilmente ne conoscerebbero a mala pena il significato. Confrontandomi alla sera con Natalina, mi spiegava che stupri e violenze sessuali sono entrati ormai a far parte del quotidiano, non solamente delle vittime e dei loro famigliari ma di tutti. Ciò è dovuto principalmente ad una campagna mediatica fin troppo insistente, condotta per mezzo di manifesti, giornali, radio e televisione.
L’altra cosa che mi ha colpito è stata la risposta alla domanda finale di Mathilde: “Credete che una donna possa vivere anche senza un uomo?”. Si sono sollevati due cori unisoni di oui e di non, che hanno diviso a metà l’assemblea, ma ciascuna delle ragazze presenti ha fatto sentire la sua voce.

4 pensieri su “Fuori luogo

  1. Matti, It is so nice to be able to follow your experiences at Lake Kivu via this site. The stories and reports you post and narrate are thought provoking, yet sad, and hearing them from someone who is experiencing them first hand makes them feel more real to us who are so far from such realities. Looking forward to your next post! 🙂

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