…così si esprime Vauro in una vignetta sulla situazione del Parco del Virunga. Se non sapete dov’è, seguite i due link in fondo a questo appello.
Purtroppo i siti sono in inglese (beh, quello dell’UNESCO anche in francese), il che la dice lunga sull’interesse della nostra nazione nei confronti del Parco. Che comunque è unico al mondo perché è l’ecosistema in cui vivono gli ultimi gorilla di montagna in libertà.
Il film “Gorilla nella nebbia” è ambientato sul versante ruandese delle stesse montagne.
Ma l’ENI in tutto ciò? Sembra, da fonti ben informate, che ENI, la nostra ENI, quella che mette in comunicazione il mondo e condivide le energie…, stia spingendo sul governo congolese per avere la concessione di esplorazione di una vasta area del Parco. Esplorano per cercare il petrolio, che c’è, già trovato da altri colossi del settore idrocarburi.
Cosa succederà? L’argomento è complesso, la gente che abita a ridosso del parco spera di ricavare posti di lavoro e un miglioramento delle condizioni globali di vita, forse non è così contraria all’esplorazione e alla conseguente estrazione dell’oro nero (come se al Congo non bastasse avere quello giallo e quello blu); con ogni probabilità, la storia di altri luoghi in cui hanno installato impianti di trivellazione ed estrazione insegna, arriveranno soldi solo per pochissimi, accompagnati da devastazione ambientale, prostituzione, alcool, violenze di ogni genere, inquinamento delle falde acquifere e dei terreni…
Facciamo qualcosa, se non riusciamo ad evitarlo, almeno per affermare la nostra contrarietà, visto che è implicata anche una azienda italiana a partecipazione statale?
Profitti enormi, privilegi per pochissimi, espropri, promesse non mantenute, devastazione ambientale, prostituzione: dov’è che ho già visto questo film? Ah, ma con la Banro a Luhwindja!