Discorso alle Nazioni Unite del dr. Denis Mukwege

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Eccellenze, signori Ambasciatori,

mi sarebbe piaciuto cominciare il mio discorso con la solita formula: “Ho l’onore e il privilegio di prendere la parola davanti a voi”.

Ahimè! Le donne vittime di violenza sessuale all’est della Repubblica Democratica del Congo sono nel disonore. Ho costantemente sotto i miei occhi lo sguardo delle anziane, delle ragazze, delle madri e persino delle bambine disonorate. Continua a leggere

La missione di un uomo: fermare gli stupri in Congo

Da CRS

Honoré Bisimwa may have the most difficult job in Congo.

He travels to the most dangerous, war-racked corners of eastern Congo and meets with both government soldiers and those who oppose them. He often does this just before they go to the battlefield, when they are full of brio and adrenaline, at their most hyped-up state.

Then he tells them why they shouldn’t rape.

“If someone did this to your wife, what would be your first reaction?” he asks them. “It touches their heart. It affects their conscience and their feelings.”

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Ho cominciato con niente

Français

Sono nata nel 1941 in un piccolo villaggio a Liegi, in piena guerra. Mio padre è deceduto nel 1942.

Mia mamma rimase dunque vedova con tre figli: i miei fratelli maggiori ed io. Abbiamo dovuto fuggire il villaggio per i bombardamenti in pieno inverno nella neve. Rientrando abbiamo trovato la casa distrutta e saccheggiata. Mia madre era una semplice donna coltivatrice, d’una fede molto profonda che l’ha condotta tutta la sua vita. Ci ha trasmesso questa fede con la sua vita. Eravamo molto poveri ma a casa nostra regnava l’amore di Dio e degli altri. Poco a poco, col nostro lavoro, la determinazione, il coraggio e la fiducia in Dio, abbiamo progredito. Continua a leggere

Dilaniando il ventre del Congo

Da United Press International

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WASHINGTON — Fare da interprete in un altro linguaggio ti prosciuga emotivamente. Come interprete temo di perdere le sfumature, distorcere il messaggio e tradire sia l’oratore che il pubblico. Negli anni ho sentito le mie sessioni di interpretariato come esperienze extracorporee, che richiedono tutte le mie facoltà. Spesso ricordo poco degli scambi, come se non avessi partecipato.

Tuttavia mai prima d’ora ero stato eviscerato come quando ho accompagnato Mathilde Muhindo Mwamini a Washington D.C. nel suo viaggio di sensibilizzazione a favore delle sopravvissute agli stupri di massa del Congo. Continua a leggere