142 organizzazioni congolesi ed internazionali domandano l’arresto di Bosco Ntaganda

Onorevole Hillary Rodham Clinton
Segretario di Stato
United States Department of State
2201 C St, NW
Washington, DC 20520

Signora Segretario di Stato,

Noi sottoscritte 142 organizzazioni congolesi ed internazionali della società civile e della difesa dei diritti umani chiamiamo il governo americano a fare prova urgentemente di leadership sul piano diplomatico al fine di portare il suo sostegno al governo della Repubblica Democratica del Congo per arrestare Bosco Ntaganda.
Le violazioni brutali dei diritti umani commesse da Ntaganda per numerosi anni hanno colpito decine di migliaia di cittadini congolesi nell’est della RD Congo. La sua posizione di ufficiale di alto grado dell’esercito congolese e la sua capacità di continuare a perpetrare degli abusi costituisce l’esempio più flagrante della cultura dell’impunità dagli effetti distruttivi che prevale in RD Congo.
Come sapete Ntaganda è ricercato, in virtù d’un mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI), per crimini di guerra per il reclutamento di bambini soldato minori di 15 anni e il loro impiego attivo alle ostilità del 2002–2003 nel distretto dell’Ituri, nel nord-est della RD Congo. A dispetto di questo mandato d’arresto e dell’obbligo legale del governo congolese — in quanto stato membro della CPI — di eseguire il mandato, Ntaganda è stato promosso generale dell’esercito congolese nel 2009. Continua ad essere implicato in violazioni gravi dei diritti umani, in particolare omicidi, violenze sessuali, atti di tortura ed ancora reclutamento di bambini soldato. Fino a qualche settimana fa viveva in vista ed a conoscenza di tutti a Goma, all’est della RD Congo, senza timore di essere arrestato. Era considerato dal governo congolese come un partner imprescindibile per il processo di pace.
Il fatto che Bosco Ntaganda possa evitare il suo arresto dimostra le gravi difficoltà in materia di stato di diritto nell’est della RD Congo. La popolazione dell’est della RD Congo si oppone da tempo all’impunità per gli autori di gravi violazioni dei diritti umani. Il suo desiderio di giustizia è ardente, soprattutto di fronte alle atrocità commesse da Ntaganda. Le organizzazioni congolesi ed internazionali di difesa dei diritti umani hanno denunciato a più riprese la promozione di Ntaganda al grado di generale, i crimini che continua a perpetrare e il fatto che non sia arrestato. I militanti congolesi dei diritti umani l’hanno fatto al prezzo d’enormi rischi per loro stessi e per le loro famiglie.
Noi abbiamo una nuova speranza che giustizia possa essere fatta. In aprile la situazione è considerevolmente cambiata quando Ntaganda ha cercato invano di organizzare delle defezioni su larga scala all’interno dell’esercito congolese. Di fronte alla crisi il presidente congolese, Joseph Kabila, ad un incontro pubblico a Goma, ha dato segno di un cambiamento di posizione del governo riguardo a Ntaganda. Ha indicato che intendeva arrestarlo e che l’indisciplina nelle fila dell’esercito non sarebbe stata tollerata. Dei membri della comunità internazionale, tra cui l’ambasciatore americano in RD Congo, come il ministro degli esteri belga, l’ambasciatore olandese ed altri, hanno ugualmente richiesto pubblicamente l’arresto di Ntaganda e il suo trasferimento alla CPI. Noi abbiamo accolto questo proposito con grande soddisfazione.

Attendiamo adesso un’azione concreta per arrestare legalmente Ntaganda proteggendo i civili da tutte le eventuali ricadute. Una migliore sicurezza per la popolazione si basa sullo stato di diritto e deve cominciare con il suo arresto. Non si può attendere oltre. Ntaganda, che è ancora in libertà, si è recentemente separato dall’esercito e si troverebbe nella sua fattoria o vicino alla sua fattoria nel territorio di Masisi (Nord Kivu), con un numero considerevole di suoi partigiani. Il mancato arresto di Ntaganda costituisce una fonte costante di ansietà e di traumatismo per la popolazione dell’est dell’RD Congo, che teme che possa lanciare una nuova ondata di violenze e di violazioni dei diritti umani come ha fatto in passato. Le recenti violenze nel territorio di Masisi sono dei segni forti che indicano che ciò sta già accadendo, e che Ntaganda sta raggruppando le truppe che gli sono fedeli. La mancanza d’azione per arrestare Ntaganda rischia di sfociare in una deteriorazione della situazione della sicurezza e in nuovi attacchi contro i civili. Questo deve essere evitato.
A nome della società civile congolese e delle migliaia di vittime dei crimini di Ntaganda, noi chiamiamo il governo americano a:

  • Aiutare il governo congolese a pianificare e a procedere con urgenza all’arresto di Bosco Ntaganda, in particolare supportando il governo per mezzo della missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite in Congo, la MONUSCO, perché Ntaganda sia tradotto in giustizia.
  • Fare pressione sul governo ruandese, che in passato ha appoggiato Ntaganda, perché sostenga l’arresto legale di Ntaganda da parte del governo congolese, e gli rifiuti l’asilo.
  • Dare priorità alla riforma del settore della sicurezza in RD Congo, che comprenda un meccanismo di controllo per rimuovere gli alti ufficiali con un passato di violazioni gravi del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, e per tradurli in giustizia.

Il 14 marzo la nostra lotta contro l’impunità ha conosciuto un nuovo importante slancio quando i giudici della CPI all’Aja hanno riconosciuto Thomas Lubanga Dyilo colpevole di crimini di guerra perpetrati in RD Congo. Come dichiarato pubblicamente dalle associazioni congolesi di difesa dei diritti umani nelle settimane successive, è venuta l’ora per il co-accusato di Lubanga, Bosco Ntaganda, di affrontare a sua volta la giustizia.

Conosciamo le difficoltà che si presentano per procedere legalmente all’arresto di Ntaganda, ma crediamo fermamente che con l’impegno politico del governo degli Stati Uniti esse potranno essere superate. Vi preghiamo di ricorrere a tutte le azioni necessarie ed appropriate per assistere il governo congolese al fine che questo arresto divenga realtà.
Cordiali saluti.

Le associazioni firmatarie

In copia: Thomas E. Donilon, consigliere alla Sicurezza nazionale
Ambasciatrice Susan E. Rice, rappresentante permanente alle Nazioni Unite

Firmatari:

Organizzazioni internazionali

  1. Amnesty International USA
  2. Eastern Congo Initiative
  3. The ENOUGH Project
  4. Federazione Internazionale dei Diritti Umani (FIDH)
  5. Human Rights Watch
  6. Humanity United
  7. Jewish World Watch
  8. Open Society Foundations
  9. Rete Europea per l’Africa centrale (EurAc)
  10. Sanela Diana Jenkins Human Rights Project

Organizzazioni congolesi

  1. Action Communautaire pour le Développement Intégral et Intégré du Diocèse de Mbuji-Mayi (ACDIM), Kasaï orientale
  2. Action des Chrétiens pour la Promotion de la Paix et le Développement (ACPD), Nord Kivu
  3. Action Globale pour la Promotion Sociale et la Paix (AGPSP), Nord Kivu
  4. Action Humanitaire pour le Développement Intégral (AHDI), Nord Kivu
  5. Action Intégré pour le Développement de Ngandajika (AIDN), Kasaï orientale
  6. Action Kivu, Sud Kivu
  7. Action Paysanne contre la Faim (APCF), Kasaï orientale
  8. Action pour la Paix et la Concorde (APC), Sud Kivu
  9. Action pour la Promotion de la Participation Citoyenne (APPC), Nord Kivu
  10. Action pour la Protection des Droits Humains et du Développement Communautaire (APDHUD), Sud Kivu
  11. Action pour le Développement Communautaire de Lusambo (ADCL), Kasaï orientale
  12. Action Sociale pour la Paix et le Développement (ASPD), Nord Kivu
  13. Actions des Chrétiens pour l’Abolition de la Torture (ACAT/NK), Nord Kivu
  14. Actions pour la Promotion Socio-économique des Ménages (APROSEM), Nord Kivu
  15. Africa Justice Peace and Development (AJPD), Nord Kivu
  16. Aide Kivu, Sud Kivu
  17. Amical des Anciens du Séminaire (AMAS), Kasaï orientale
  18. Amis de Nelson Mandela, Kinshasa
  19. Application des Droits Humains dans le Pays des Grands Lacs (ADHOPGL), Nord Kivu
  20. Arche d’Alliance, Nord Kivu
  21. Assistance Judiciaires aux Vulnérables (AJV), Equatore
  22. Association Africaine de Défense des Droits de l’Homme (ASADHO), nazionale
  23. Association Congolaise pour l’Accès à la Justice (ACAJ), Katanga
  24. Association des Enfants et Jeunes Travailleurs (AEJT), Sud Kivu
  25. Association des Volontaires du Congo (ASVOCO), Nord Kivu
  26. Association des Volontaires pour le Développement Intégré du Kasaï (AVODIK), Kasaï orientale
  27. Association pour le Développement Intégral au Congo (ADI), Orientale
  28. Association pour le Développement de Kitamba-Mwenga (ADKI), Sud Kivu
  29. Association pour le Développement des Initiatives Paysannes (ASSODIP), Nord Kivu
  30. Association pour les Nations Unies de la RDC (ANU/RDC), Sud Kivu
  31. Association Régionale de Développement Rural Intégré (ARDERI), Kasaï orientale
  32. Bénévolat pour l’Enfance (BENENFANCE), Nord Kivu
  33. Blessed Aid, Nord Kivu
  34. Bons Samaritains des Grands Lacs (BOSAM GL/DDH), Nord Kivu
  35. Bureau de Développement Communautaire (BDC), Kasaï orientale
  36. Bureau Diocésain pour le Développement (BDD), Kasaï orientale
  37. Campagne pour la Paix (CPP), Nord Kivu
  38. Carrefour pour la Justice, Développement et les Droits Humains (CJDH), Nord Kivu
  39. Caucus des Femmes Congolaises du Sud-Kivu pour la Paix, Sud Kivu
  40. Centre d’Appui et de Réhabilitation des Infrastructures pour le Développement (CARID), Kasaï orientale
  41. Centre de Droits de l’Homme et du Droit Humanitaire (CDH), Katanga
  42. Centre de Formation International en Droits Humains et Développement (CFIDH/D), Nord Kivu
  43. Centre de Recherche sur l’Environnement, la Démocratie et les Droits de l’Homme (CREDDHO), Nord Kivu
  44. Centre de Réhabilitation pour le Développement (CRDS), Kasaï orientale
  45. Centre d’Etudes et de Formation Populaires pour les Droits de l’Homme (CEFOP/DH), Kasaï orientale
  46. Centre Féminin pour la Formation et l’Information pour le Développement (CEFIDE), Kasaï orientale
  47. Centre National d’Assistance aux Invalides du Congo (CNAICO), Kasaï orientale
  48. Centro Olame, Sud Kivu
  49. Civis Congo, Nord Kivu
  50. Coalition Congolaise pour la Cour Pénale Internationale (CN-CPI/RDC), nazionale
  51. Coalition Congolaise pour la Justice Transitionnelle (CCJT), nazionale
  52. Collectif des Organisations des Jeunes Solidaires du Congo-Kinshasa (COJESKI/RDC), nazionale
  53. Collectif des Organisations des Jeunes Solidaires du Congo-Kinshasa/NK (COJESKI/NK), Nord Kivu
  54. Collectif des Organisations des Jeunes Solidaires du Congo-Kinshasa/SK (COJESKI/SK), Sud Kivu
  55. Comité de Développement de Bilomba (CDB), Kasaï occidentale
  56. Comité de Suivi pour la Contribution des Communautés et des Églises à la Transformation Humaine (COSCET), Katanga
  57. Comité des Observateurs des Droits de l’Homme (CODHO), Kinshasa
  58. Congo en Images (CIM), Orientale
  59. Congo Peace Network (CPN), Nord Kivu
  60. Conseil Régional des Organisations Non Gouvernementales de Développement (CRONGD/KOR), Kasaï orientale
  61. Construisons la Paix et le Développement Intégral (COPADI), Nord Kivu
  62. Coordination de la Société Civile du Nord Kivu
  63. Dauphins Munzirwa-Kataliko, Sud Kivu
  64. Défense et Assistance aux Femmes et Enfants Vulnérables (DAFEVA), Nord Kivu
  65. Département des Femmes et Familles (DFF), Kasaï orientale
  66. Diaconie et Développement Communautaire Intégral (DIDECOM), Kasaï orientale
  67. Ditekema Esperance (DIES), Kasaï orientale
  68. Encadrement des Femmes Indigènes et des Ménages Vulnérables (EFIM), Nord Kivu
  69. Entente pour le Développement Intégré de Ngandajika (EDIGA), Kasaï orientale
  70. Fédération des ONG Laïques à Vacation Economique du Congo (FOLECO/KOR), Kasaï orientale
  71. Femmes Juristes pour les Droits de la Femme et de l’Enfant de Butembo, Nord Kivu
  72. Femmes Solidaires pour la Paix et le Développement (FSPD), Kinshasa
  73. Fondation AGAPE, Sud Kivu
  74. Fondation Diocésaine (FONDI), Kasaï orientale
  75. Fondation Point de Vue des Jeunes Africains pour le Développement (FPJAD), Nord Kivu
  76. Fonds pour les Femmes Congolaise (FFC), nazionale
  77. Foyer de Développement pour l’Autopromotion des Pygmées et Indigènes Défavorisés (FDAPID/Hope Indigenous Peoples), Nord Kivu
  78. Great Lakes Human Rights Program, Nord Kivu
  79. Groupe d’Appui aux Exploitants des Ressources Naturelles (GAERN), Kasaï orientale
  80. Groupe d’Assistance aux Marginalisés (GAM), Sud Kivu
  81. Groupe d’Actions Non Violentes Évangéliques (GANVE), Katanga
  82. Groupe des Associations de Défense des Droits de l’Homme et de la Paix (GADHOP), Nord Kivu
  83. Groupe Justice et Libération, Orientale
  84. Groupe Lotus, Orientale
  85. Héritiers de la Justice, Sud Kivu
  86. Initiative Congolaise pour la Justice et la Paix (ICJP), Sud Kivu
  87. La Kasaïenne de l’Industrie (LKI), Kasaï orientale
  88. Ligue des Jeunes des Grands Lacs (LJGL), Nord Kivu
  89. Midimu ya Ba Mamu (MIDIBAM), Kasaï orientale
  90. Mutuelle d’Assistance aux Déshérités du Nord-Kivu (MADNOKI), Nord Kivu
  91. Observatoire Congolais des Droits de l’Homme (OCDH), Kinshasa
  92. Observatoire de la Parité, Sud Kivu
  93. Observatoire Gouvernance et Paix (OGP), Sud Kivu
  94. Organisation des Femmes et Enfants Déshérités (OFED), Kasaï occidentale
  95. Organisation pour la Défense des Droits des Communautés Locale et Peuples Autochtones (ODECOLA/N), nazionale
  96. Ouvriers du Monde (ODM), Sud Kivu
  97. Parlement des Jeunes de la RDC (PJRDC), Nord Kivu
  98. Programme d’Appui aux Initiatives des Femmes en Situation Difficile (PAFSID), Kasaï orientale
  99. Projet de Développement Agricole et d’Appui aux Initiatives à la Base (PRODAIB), Kasaï orientale
  100. Promotion et Appui aux Initiatives Féminines (PAIF), Nord Kivu
  101. Réseau ARDA, Nord Kivu
  102. Réseau des Associations Intégrées pour le Développement Communautaire et Droits Humains (Réseau AIDH/DH), Nord Kivu
  103. Réseau d’Initiatives Locales pour un Développement Durable (REID) , Nord Kivu
  104. Réseau National des Organisations Non Gouvernementales des Droits de l’Homme de la République démocratique du Congo (RENADHOC), nazionale
  105. Réseau pour la Réforme du Secteur de Sécurité et Justice, nazionale
  106. Réseau Provincial des Organisations Non Gouvernementales des Droits de l’Homme de la République démocratique du Congo (REPRODHOC/NK), Nord Kivu
  107. Réseau Provincial des Organisations Non Gouvernementales des Droits de l’Homme de la République démocratique du Congo (REPRODHOC/SK), Sud Kivu
  108. Réveil des Femmes pour le Développement Intégré (RFEDI), Nord Kivu
  109. Réveil du Paysan (RDP), Kasaï orientale
  110. Save Act Mines DRC (SAM/DRC), Nord Kivu
  111. Service For Peace (SFP), Basso Congo
  112. Société Civile Noyau de Kadutu, Sud Kivu
  113. Solidarité des Femmes Activistes pour la Défense des Droits Humains (SOFAD), Sud Kivu
  114. Solidarité Action Sociale (SAS), Sud Kivu
  115. Solidarité des Volontaires pour l’Humanité (SVH), Sud Kivu
  116. Solidarité Féminine pour la Paix et le Développement Intégral (SOFEPADI), nazionale
  117. Solidarité pour la Défense des droits de l’Homme (SDDH), Orientale
  118. Solidarité pour la Promotion Sociale et la Paix (SOPROP), Nord Kivu
  119. SOS Africa, Nord Kivu
  120. Strong Roots, Sud Kivu
  121. Syndicat des Associations Féminines pour le Développement Intégral (SAFEDI), Kinshasa
  122. Synergie des Femmes pour les Victimes de Violences Sexuelles (SFVS), Nord Kivu
  123. Synergie Vie et Paix (SVP), Nord Kivu
  124. Toges Noires, Kinshasa
  125. Union des Comites pour le Développement (UCODE), Nord Kivu
  126. Union des Femmes Musulmanes du Congo, Nord Kivu
  127. Union des Jeunes Congolais pour le Changement (UJCC), Sud Kivu
  128. Union pour le Développement Familial (UDF), Kasaï orientale
  129. Unions d’Actions pour les Initiatives de Développement (UAID), Nord Kivu
  130. Voie des Opprimés (VDO), Orientale
  131. Voix des Sans Voix (VSV), Kinshasa
  132. Wamama Wa Jamaa, Nord Kivu

L’honorable Hillary Rodham Clinton
Secrétaire d’État
United States Department of State
2201 C St, NW
Washington, DC 20520

Madame la Secrétaire d’État,

Nous soussignées, 142 organisations congolaises et internationales de la société civile et de défense des droits humains, appelons le gouvernement américain à faire preuve, de toute urgence, de leadership sur le plan diplomatique afin d’apporter son soutien au gouvernement de la République démocratique du Congo pour arrêter Bosco Ntaganda.
Les violations brutales des droits humains commises par Ntaganda pendant de nombreuses années ont affecté des dizaines de milliers de citoyens congolais dans l’est de la RD Congo. Sa position en tant qu’officier haut gradé de l’armée congolaise, tout comme sa capacité à continuer à perpétrer des exactions, constitue l’exemple le plus flagrant de la culture d’impunité aux effets destructeurs qui prévaut en RD Congo.
Comme vous le savez, Ntaganda est recherché, en vertu d’un mandat d’arrêt délivré par la Cour pénale internationale (CPI) pour crime de guerre pour le recrutement d’enfants soldats de moins de 15 ans et leur engagement actif aux hostilités de 2002–2003 dans le district de l’Ituri, dans le nord-est de la RD Congo. En dépit de ce mandat d’arrêt et l’obligation légale du gouvernement congolais — en tant qu’État partie à la CPI — d’exécuter ce mandat, Ntaganda a été promu général au sein de l’armée congolaise en 2009. Il continue d’être impliqué dans des violations graves des droits humains, notamment des meurtres, des violences sexuelles, des actes de torture et toujours le recrutement d’enfants soldats. Jusqu’à il y a quelques semaines, il vivait au vu et au su de tous à Goma, dans l’est de la RD Congo, sans crainte d’être arrêté. Il était considéré par le gouvernement congolais comme un partenaire incontournable pour le processus de paix.
Le fait que Bosco Ntaganda puisse éviter son arrestation démontre les grandes difficultés en matière de l’État de droit dans l’est de la RD Congo. La population de l’est de la RD Congo s’oppose depuis longtemps à l’impunité pour des auteurs des atteintes graves aux droits humains. Son désir de justice est ardent, surtout face aux atrocités commises par Ntaganda. Les organisations congolaises et internationales de défense des droits humains ont dénoncé à de nombreuses reprises la promotion de Ntaganda au grade de général, les crimes qu’il continue de perpétrer et le fait qu’il ne soit pas arrêté. Les militants congolais des droits humains l’ont fait au prix d’énormes risques pour eux-mêmes et pour leurs familles.
Nous avons à nouveau l’espoir que la justice pourra être rendue. En avril, la situation a considérablement changé lorsque Ntaganda a cherché en vain à organiser des défections à grande échelle au sein de l’armée congolaise. Face à la crise, le président congolais, Joseph Kabila, lors d’un meeting public à Goma, a donné le signal d’un changement de position du gouvernement à l’égard de Ntaganda. Il a indiqué qu’il envisageait de l’arrêter et que l’indiscipline dans les rangs de l’armée ne serait pas tolérée. Des membres de la communauté internationale, dont l’ambassadeur américain en RD Congo, ainsi que le ministre belge des Affaires étrangères, l’ambassadeur néerlandais et d’autres, ont également appelé publiquement à l’arrestation de Ntaganda et à son transfert à la CPI. Nous avons accueilli ces propos avec grande satisfaction.

Nous attendons maintenant une action concrète pour arrêter légalement Ntaganda tout en protégeant les civils contre toute retombée éventuelle. Une meilleure sécurité pour la population se base sur l’État de droit et doit commencer par son arrestation. Cela ne peut attendre. Ntaganda, qui est toujours en liberté, s’est récemment séparé de l’armée et se trouverait dans son ranch ou près de son ranch dans le territoire du Masisi (Nord-Kivu), avec un nombre considérable de ses partisans. L’absence d’action visant à arrêter Ntaganda constitue une source constante d’anxiété et de traumatisme pour la population de l’est de la RD Congo, qui craint qu’il ne déclenche une nouvelle vague de violences et de violations des droits humains comme il l’a fait dans le passé. Les récentes violences dans le territoire de Masisi sont des signes forts indiquant que ceci est déjà en cours, et que Ntaganda est en train de rassembler les troupes qui lui sont fidèles. L’absence d’action visant à arrêter Ntaganda risque de déboucher sur une détérioration de la situation sécuritaire et sur de nouvelles attaques contre les civils. Il faudrait éviter cela.
Au nom de la société civile congolaise et des milliers de victimes des crimes de Ntaganda, nous appelons le gouvernement américain à :

  • Aider le gouvernement congolais à planifier et à procéder de toute urgence à l’arrestation de Bosco Ntaganda, notamment en procurant au gouvernement un soutien à travers la mission de maintien de la paix des Nations Unies au Congo, la MONUSCO, pour que Ntaganda soit traduit en justice.
  • Presser le gouvernement rwandais, qui a appuyé Ntaganda dans le passé, de soutenir l’arrestation légale de Ntaganda par le gouvernement congolais et de lui refuser l’asile.
  • Accorder la priorité à la réforme globale du secteur de la sécurité en RD Congo, qui comprend un mécanisme de contrôle pour démettre les officiers supérieurs avec un passé de violations graves du droit international humanitaire et des droits humains, et pour les traduire en justice.

Le 14 mars, notre combat contre l’impunité a connu un nouvel élan important lorsque les juges de la CPI à La Haye ont reconnu Thomas Lubanga Dyilo coupable de crimes de guerre perpétrés en RD Congo. Comme l’ont déclaré publiquement des associations congolaises de défense des droits humains dans les semaines qui ont suivi, l’heure est maintenant venue pour le co-accusé de Lubanga, Bosco Ntaganda, d’affronter à son tour la justice.

Nous connaissons les difficultés qui se posent pour procéder légalement à l’arrestation de Ntaganda, mais nous croyons fermement qu’avec l’engagement politique du gouvernement des États-Unis, elles pourront être surmontées. Nous vous prions de recourir à toutes les actions nécessaires et appropriées notamment dans l’assistance au gouvernement congolais, afin que cette arrestation devienne réalité.
Veuillez agréer, Madame la Secrétaire d’État, l’expression de notre haute considération.

En copie: Thomas E. Donilon, conseiller à la Sécurité nationale
Ambassadrice Susan E. Rice, Représentante permanente aux Nations Unies

Signataires :

Organisations internationales

  1. Amnesty International USA
  2. Eastern Congo Initiative
  3. The ENOUGH Project
  4. Fédération internationale des ligues des droits de l’Homme (FIDH)
  5. Human Rights Watch
  6. Humanity United
  7. Jewish World Watch
  8. Open Society Foundations
  9. Réseau Européen pour l’Afrique centrale (EurAc)
  10. Sanela Diana Jenkins Human Rights Project

Organisations congolaises

  1. Action Communautaire pour le Développement Intégral et Intégré du Diocèse de Mbuji-Mayi (ACDIM), Kasaï oriental
  2. Action des Chrétiens pour la Promotion de la Paix et le Développement (ACPD), Nord-Kivu
  3. Action Globale pour la Promotion Sociale et la Paix (AGPSP), Nord-Kivu
  4. Action Humanitaire pour le Développement Intégral (AHDI), Nord-Kivu
  5. Action Intégré pour le Développement de Ngandajika (AIDN), Kasaï oriental
  6. Action Kivu, Sud-Kivu
  7. Action Paysanne contre la Faim (APCF), Kasaï oriental
  8. Action pour la Paix et la Concorde (APC), Sud-Kivu
  9. Action pour la Promotion de la Participation Citoyenne (APPC), Nord-Kivu
  10. Action pour la Protection des Droits Humains et du Développement Communautaire (APDHUD), Sud-Kivu
  11. Action pour le Développement Communautaire de Lusambo (ADCL), Kasaï oriental
  12. Action Sociale pour la Paix et le Développement (ASPD), Nord-Kivu
  13. Actions des Chrétiens pour l’Abolition de la Torture (ACAT/NK), Nord-Kivu
  14. Actions pour la Promotion Socio-économique des Ménages (APROSEM), Nord-Kivu
  15. Africa Justice Peace and Development (AJPD), Nord-Kivu
  16. Aide Kivu, Sud-Kivu
  17. Amical des Anciens du Séminaire (AMAS), Kasaï oriental
  18. Amis de Nelson Mandela, Kinshasa
  19. Application des Droits Humains dans le Pays des Grands Lacs (ADHOPGL), Nord-Kivu
  20. Arche d’Alliance, Nord-Kivu
  21. Assistance Judiciaires aux Vulnérables (AJV), Equateur
  22. Association Africaine de Défense des Droits de l’Homme (ASADHO), nationale
  23. Association Congolaise pour l’Accès à la Justice (ACAJ), Katanga
  24. Association des Enfants et Jeunes Travailleurs (AEJT), Sud-Kivu
  25. Association des Volontaires du Congo (ASVOCO), Nord-Kivu
  26. Association des Volontaires pour le Développement Intégré du Kasaï (AVODIK), Kasaï oriental
  27. Association pour le Développement Intégral au Congo (ADI), Orientale
  28. Association pour le Développement de Kitamba-Mwenga (ADKI), Sud-Kivu
  29. Association pour le Développement des Initiatives Paysannes (ASSODIP), Nord-Kivu
  30. Association pour les Nations Unies de la RDC (ANU/RDC), Sud-Kivu
  31. Association Régionale de Développement Rural Intégré (ARDERI), Kasaï oriental
  32. Bénévolat pour l’Enfance (BENENFANCE), Nord-Kivu
  33. Blessed Aid, Nord-Kivu
  34. Bons Samaritains des Grands Lacs (BOSAM GL/DDH), Nord-Kivu
  35. Bureau de Développement Communautaire (BDC), Kasaï oriental
  36. Bureau Diocésain pour le Développement (BDD), Kasaï oriental
  37. Campagne pour la Paix (CPP), Nord-Kivu
  38. Carrefour pour la Justice, Développement et les Droits Humains (CJDH), Nord-Kivu
  39. Caucus des Femmes Congolaises du Sud-Kivu pour la Paix, Sud-Kivu
  40. Centre d’Appui et de Réhabilitation des Infrastructures pour le Développement (CARID), Kasaï oriental
  41. Centre de Droits de l’Homme et du Droit Humanitaire (CDH), Katanga
  42. Centre de Formation International en Droits Humains et Développement (CFIDH/D), Nord-Kivu
  43. Centre de Recherche sur l’Environnement, la Démocratie et les Droits de l’Homme (CREDDHO), Nord-Kivu
  44. Centre de Réhabilitation pour le Développement (CRDS), Kasaï oriental
  45. Centre d’Etudes et de Formation Populaires pour les Droits de l’Homme (CEFOP/DH), Kasaï oriental
  46. Centre Féminin pour la Formation et l’Information pour le Développement (CEFIDE), Kasaï oriental
  47. Centre National d’Assistance aux Invalides du Congo (CNAICO), Kasaï oriental
  48. Centre Olame, Sud-Kivu
  49. Civis Congo, Nord-Kivu
  50. Coalition Congolaise pour la Cour Pénale Internationale (CN-CPI/RDC), nationale
  51. Coalition Congolaise pour la Justice Transitionnelle (CCJT), nationale
  52. Collectif des Organisations des Jeunes Solidaires du Congo-Kinshasa (COJESKI/RDC), national
  53. Collectif des Organisations des Jeunes Solidaires du Congo-Kinshasa/NK (COJESKI/NK), Nord-Kivu
  54. Collectif des Organisations des Jeunes Solidaires du Congo-Kinshasa/SK (COJESKI/SK), Sud-Kivu
  55. Comité de Développement de Bilomba (CDB), Kasaï occidental
  56. Comité de Suivi pour la Contribution des Communautés et des Églises à la Transformation Humaine (COSCET), Katanga
  57. Comité des Observateurs des Droits de l’Homme (CODHO), Kinshasa
  58. Congo en Images (CIM), Orientale
  59. Congo Peace Network (CPN), Nord-Kivu
  60. Conseil Régional des Organisations Non Gouvernementales de Développement (CRONGD/KOR), Kasaï oriental
  61. Construisons la Paix et le Développement Intégral (COPADI), Nord-Kivu
  62. Coordination de la Société Civile du Nord-Kivu
  63. Dauphins Munzirwa-Kataliko, Sud-Kivu
  64. Défense et Assistance aux Femmes et Enfants Vulnérables (DAFEVA), Nord-Kivu
  65. Département des Femmes et Familles (DFF), Kasaï oriental
  66. Diaconie et Développement Communautaire Intégral (DIDECOM), Kasaï oriental
  67. Ditekema Esperance (DIES), Kasaï oriental
  68. Encadrement des Femmes Indigènes et des Ménages Vulnérables (EFIM), Nord-Kivu
  69. Entente pour le Développement Intégré de Ngandajika (EDIGA), Kasaï oriental
  70. Fédération des ONG Laïques à Vacation Economique du Congo (FOLECO/KOR), Kasaï oriental
  71. Femmes Juristes pour les Droits de la Femme et de l’Enfant de Butembo, Nord-Kivu
  72. Femmes Solidaires pour la Paix et le Développement (FSPD), Kinshasa
  73. Fondation AGAPE, Sud-Kivu
  74. Fondation Diocésaine (FONDI), Kasaï oriental
  75. Fondation Point de Vue des Jeunes Africains pour le Développement (FPJAD), Nord-Kivu
  76. Fonds pour les Femmes Congolaise (FFC), nationaux
  77. Foyer de Développement pour l’Autopromotion des Pygmées et Indigènes Défavorisés (FDAPID/Hope Indigenous Peoples), Nord-Kivu
  78. Great Lakes Human Rights Program, Nord-Kivu
  79. Groupe d’Appui aux Exploitants des Ressources Naturelles (GAERN), Kasaï oriental
  80. Groupe d’Assistance aux Marginalisés (GAM), Sud-Kivu
  81. Groupe d’Actions Non Violentes Évangéliques (GANVE), Katanga
  82. Groupe des Associations de Défense des Droits de l’Homme et de la Paix (GADHOP), Nord-Kivu
  83. Groupe Justice et Libération, Orientale
  84. Groupe Lotus, Orientale
  85. Héritiers de la Justice, Sud-Kivu
  86. Initiative Congolaise pour la Justice et la Paix (ICJP), Sud-Kivu
  87. La Kasaïenne de l’Industrie (LKI), Kasaï oriental
  88. Ligue des Jeunes des Grands Lacs (LJGL), Nord-Kivu
  89. Midimu ya Ba Mamu (MIDIBAM), Kasaï oriental
  90. Mutuelle d’Assistance aux Déshérités du Nord-Kivu (MADNOKI), Nord-Kivu
  91. Observatoire Congolais des Droits de l’Homme (OCDH), Kinshasa
  92. Observatoire de la Parité, Sud-Kivu
  93. Observatoire Gouvernance et Paix (OGP), Sud-Kivu
  94. Organisation des Femmes et Enfants Déshérités (OFED), Kasaï occidental
  95. Organisation pour la Défense des Droits des Communautés Locale et Peuples Autochtones (ODECOLA/N), nationale
  96. Ouvriers du Monde (ODM), Sud-Kivu
  97. Parlement des Jeunes de la RDC (PJRDC), Nord-Kivu
  98. Programme d’Appui aux Initiatives des Femmes en Situation Difficile (PAFSID), Kasaï oriental
  99. Projet de Développement Agricole et d’Appui aux Initiatives à la Base (PRODAIB), Kasaï oriental
  100. Promotion et Appui aux Initiatives Féminines (PAIF), Nord-Kivu
  101. Réseau ARDA, Nord-Kivu
  102. Réseau des Associations Intégrées pour le Développement Communautaire et Droits Humains (Réseau AIDH/DH), Nord-Kivu
  103. Réseau d’Initiatives Locales pour un Développement Durable (REID) , Nord-Kivu
  104. Réseau National des Organisations Non Gouvernementales des Droits de l’Homme de la République démocratique du Congo (RENADHOC), national
  105. Réseau pour la Réforme du Secteur de Sécurité et Justice, national
  106. Réseau Provincial des Organisations Non Gouvernementales des Droits de l’Homme de la République démocratique du Congo (REPRODHOC/NK), Nord-Kivu
  107. Réseau Provincial des Organisations Non Gouvernementales des Droits de l’Homme de la République démocratique du Congo (REPRODHOC/SK), Sud-Kivu
  108. Réveil des Femmes pour le Développement Intégré (RFEDI), Nord-Kivu
  109. Réveil du Paysan (RDP), Kasaï oriental
  110. Save Act Mines DRC (SAM/DRC), Nord-Kivu
  111. Service For Peace (SFP), Bas-Congo
  112. Société Civile Noyau de Kadutu, Sud-Kivu
  113. Solidarité des Femmes Activistes pour la Défense des Droits Humains (SOFAD), Sud-Kivu
  114. Solidarité Action Sociale (SAS), Sud-Kivu
  115. Solidarité des Volontaires pour l’Humanité (SVH), Sud-Kivu
  116. Solidarité Féminine pour la Paix et le Développement Intégral (SOFEPADI), nationale
  117. Solidarité pour la Défense des droits de l’Homme (SDDH), Orientale
  118. Solidarité pour la Promotion Sociale et la Paix (SOPROP), Nord-Kivu
  119. SOS Africa, Nord-Kivu
  120. Strong Roots, Sud-Kivu
  121. Syndicat des Associations Féminines pour le Développement Intégral (SAFEDI), Kinshasa
  122. Synergie des Femmes pour les Victimes de Violences Sexuelles (SFVS), Nord-Kivu
  123. Synergie Vie et Paix (SVP), Nord-Kivu
  124. Toges Noires, Kinshasa
  125. Union des Comites pour le Développement (UCODE), Nord-Kivu
  126. Union des Femmes Musulmanes du Congo, Nord-Kivu
  127. Union des Jeunes Congolais pour le Changement (UJCC), Sud-Kivu
  128. Union pour le Développement Familial (UDF), Kasaï oriental
  129. Unions d’Actions pour les Initiatives de Développement (UAID), Nord-Kivu
  130. Voie des Opprimés (VDO), Orientale
  131. Voix des Sans Voix (VSV), Kinshasa
  132. Wamama Wa Jamaa, Nord-Kivu

The Honorable Hillary Rodham Clinton Secretary of State
United States Department of State
2201 C St, NW
Washington, DC 20520

Dear Madam Secretary:
We, the 142 undersigned Congolese and international civil society and human rights organizations, call on the government of the United States to provide urgent diplomatic leadership and support to the government of the Democratic Republic of Congo to arrest Bosco Ntaganda.
Ntaganda’s brutal human rights abuses over many years have affected tens of thousands of Congolese citizens in eastern Congo. His position as a high-ranking officer in the Congolese army, together with his ability to continue to perpetrate abuses is the most flagrant case of Congo’s destructive culture of impunity.
As you will know, Ntaganda is wanted on an arrest warrant from the International Criminal Court (ICC) for the war crime of conscripting and enlisting children under the age of 15 and using them to actively participate in hostilities in 2002–2003 in Ituri district, northeastern Congo. Despite the warrant, and the Congolese government’s legal obligation to execute it as a state party to the ICC, Ntaganda was made a general in the Congolese army in 2009 and continues to be implicated in other grave violations of human rights, including unlawful killings, sexual violence, torture, and the recruitment of child soldiers. Until a few weeks ago, he lived openly in Goma, eastern Congo, without fear of arrest. He was considered by the Congolese government as necessary for the peace process.
Ntaganda’s avoidance of arrest is emblematic of continued lawlessness in eastern Congo. The people of eastern Congo have long stood against impunity for the perpetrators of serious human rights violations. Their desire for justice burns strong, especially in the face of ongoing atrocities. Congolese and international human rights organizations have repeatedly denounced Ntaganda’s promotion to general, his ongoing crimes, and the failure to arrest him. Congolese human rights activists have done so at great personal risk to themselves and their families.
We have new hope that justice might be done. In April, the situation changed dramatically when Ntaganda unsuccessfully sought to organize large-scale defections from the Congolese army. In the face of the crisis, Congolese President Joseph Kabila, at a public meeting in Goma, signaled a change in the government’s stance toward Ntaganda. He indicated he was considering arresting him and that indiscipline in the army would not be tolerated. Members of the international community, including the United States ambassador to Congo, as well as the Belgian foreign minister, the ambassador of the Netherlands to Congo and others, also publicly called for Ntaganda’s arrest and his transfer to the ICC. These statements were very welcome.

We now await concrete action to lawfully arrest Ntaganda in a manner that protects civilians from any potential fallout. Improved security for the population, based on the rule of law, begins with his arrest. It cannot wait any longer. Ntaganda remains at large, has recently separated from the army, and is reportedly at, or near, his ranch in Masisi territory, North Kivu, with a significant group of supporters. The failure to arrest Ntaganda is a source of anxiety and trauma for the population of eastern Congo who fear he could launch a new wave of violence and human rights abuses as he has done in the past. The recent violence in Masisi territory is a strong indication that this is already occurring and that Ntaganda is regrouping troops loyal to him. Lack of action to arrest Ntaganda could result in a further deterioration of the security situation and new attacks on civilians. This must be avoided.
On behalf of Congolese civil society and the thousands of victims of Ntaganda’s crimes, we call on the government of the United States to:

  • Support the Congolese government to urgently plan and carry out a lawful arrest of Bosco Ntaganda, including providing support through the United Nations peacekeeping mission in Congo, MONUSCO, so that he can be brought to justice.
  • Press the government of Rwanda, which has backed Ntaganda in the past, to support the lawful arrest of Ntaganda by the Congolese government and not provide him with sanctuary.
  • Prioritize comprehensive security sector reform in Congo that includes a vetting mechanism to remove senior officers with a record of serious violations of international humanitarian and human rights law and bring them to justice.

On March 14, our fight against impunity was given an important boost when the judges at the ICC in The Hague found Thomas Lubanga Dyilo guilty of war crimes committed in Congo. As Congolese human rights groups publicly said in the weeks that followed, it is now time for Lubanga’s co-accused, Bosco Ntaganda, to also face justice.
We recognize the difficulties in bringing about the lawful arrest of Ntaganda, but we believe strongly that with the right political commitment they can be overcome. Please take all necessary and appropriate action to assist the Congolese government to make it happen.
Yours sincerely,

The undersigned organizations
CC: Thomas E. Donilon, National Security Advisor
Ambassador Susan E. Rice, Permanent Representative to the United Nations

Signatories:

International organizations

  1. Amnesty International USA
  2. Eastern Congo Initiative
  3. The ENOUGH Project
  4. European Network for Central Africa (EurAc)
  5. Human Rights Watch
  6. Humanity United
  7. International Federation for Human Rights (FIDH)
  8. Jewish World Watch
  9. Open Society Foundations
  10. Sanela Diana Jenkins Human Rights Project

Congolese organizations

  1. Action Communautaire pour le Développement Intégral et Intégré du Diocèse de Mbuji-Mayi (ACDIM), Kasai Oriental
  2. Action des Chrétiens pour la Promotion de la Paix et le Développement (ACPD), North Kivu
  3. Action Globale pour la Promotion Sociale et la Paix (AGPSP), North Kivu
  4. Action Humanitaire pour le Développement Intégral (AHDI), North Kivu
  5. Action Intégré pour le Développement de Ngandajika (AIDN), Kasai Oriental
  6. Action Kivu, South Kivu
  7. Action Paysanne contre la Faim (APCF), Kasai Oriental
  8. Action pour la Paix et la Concorde (APC), South Kivu
  9. Action pour la Promotion de la Participation Citoyenne (APPC), North Kivu
  10. Action pour la Protection des Droits Humains et du Développement Communautaire (APDHUD), South Kivu
  11. Action pour le Développement Communautaire de Lusambo (ADCL), Kasai Oriental
  12. Action Sociale pour la Paix et le Développement (ASPD), North Kivu
  13. Actions des Chrétiens pour l’Abolition de la Torture (ACAT/NK), North Kivu
  14. Actions pour la Promotion Socio-économique des Ménages (APROSEM), North Kivu
  15. Africa Justice Peace and Development (AJPD), North Kivu
  16. Aide Kivu, South Kivu
  17. Amical des Anciens du Séminaire (AMAS), Kasai Oriental
  18. Amis de Nelson Mandela, Kinshasa
  19. Application des Droits Humains dans le Pays des Grands Lacs (ADHOPGL), North Kivu
  20. Arche d’Alliance, North Kivu
  21. Assistance Judiciaires aux Vulnérables (AJV), Equateur
  22. Association Africaine de Défense des Droits de l’Homme (ASADHO), national
  23. Association Congolaise pour l’Accès à la Justice (ACAJ), Katanga
  24. Association des Enfants et Jeunes Travailleurs (AEJT), South Kivu
  25. Association des Volontaires du Congo (ASVOCO), North Kivu
  26. Association des Volontaires pour le Développement Intégré du Kasaï (AVODIK), Kasai Oriental
  27. Association pour le Développement Intégral au Congo (ADI), Orientale
  28. Association pour le Développement de Kitamba-Mwenga (ADKI), South Kivu
  29. Association pour le Développement des Initiatives Paysannes (ASSODIP), North Kivu
  30. Association pour les Nations Unies de la RDC (ANU/RDC), South Kivu
  31. Association Régionale de Développement Rural Intégré (ARDERI), Kasai Oriental
  32. Bénévolat pour l’Enfance (BENENFANCE), North Kivu
  33. Blessed Aid, North Kivu
  34. Bons Samaritains des Grands Lacs (BOSAM GL/DDH), North Kivu
  35. Bureau de Développement Communautaire (BDC), Kasai Oriental
  36. Bureau Diocésain pour le Développement (BDD), Kasai Oriental
  37. Campagne pour la Paix (CPP), North Kivu
  38. Carrefour pour la Justice, Développement et les Droits Humains (CJDH), North Kivu
  39. Caucus des Femmes Congolaises du South Kivu pour la Paix, South Kivu
  40. Centre d’Appui et de Réhabilitation des Infrastructures pour le Développement (CARID), Kasai Oriental
  41. Centre de Droits de l’Homme et du Droit Humanitaire (CDH), Katanga
  42. Centre de Formation International en Droits Humains et Développement (CFIDH/D), North Kivu
  43. Centre de Recherche sur l’Environnement, la Démocratie et les Droits de l’Homme (CREDDHO), North Kivu
  44. Centre de Réhabilitation pour le Développement (CRDS), Kasai Oriental
  45. Centre d’Etudes et de Formation Populaires pour les Droits de l’Homme (CEFOP/DH), Kasai Oriental
  46. Centre Féminin pour la Formation et l’Information pour le Développement (CEFIDE), Kasai Oriental
  47. Centre National d’Assistance aux Invalides du Congo (CNAICO), Kasai Oriental
  48. Centre Olame, South Kivu
  49. Civis Congo, North Kivu
  50. Coalition Congolaise pour la Cour Pénale Internationale (CN-CPI/RDC), national
  51. Coalition Congolaise pour la Justice Transitionnelle (CCJT), national
  52. Collectif des Organisations des Jeunes Solidaires du Congo-Kinshasa (COJESKI/RDC), national
  53. Collectif des Organisations des Jeunes Solidaires du Congo-Kinshasa/NK (COJESKI/NK), North Kivu
  54. Collectif des Organisations des Jeunes Solidaires du Congo-Kinshasa/SK (COJESKI/SK), South Kivu
  55. Comité de Développement de Bilomba (CDB), Kasai Occidental
  56. Comité de Suivi pour la Contribution des Communautés et des Églises à la Transformation Humaine (COSCET), Katanga
  57. Comité des Observateurs des Droits de l’Homme (CODHO), Kinshasa
  58. Congo en Images (CIM), Orientale
  59. Congo Peace Network (CPN), North Kivu
  60. Conseil Régional des Organisations Non Gouvernementales de Développement (CRONGD/KOR), Kasai Oriental
  61. Construisons la Paix et le Développement Intégral (COPADI), North Kivu
  62. Coordination de la Société Civile du Nord-Kivu
  63. Dauphins Munzirwa-Kataliko, South Kivu
  64. Défense et Assistance aux Femmes et Enfants Vulnérables (DAFEVA), North Kivu
  65. Département des Femmes et Familles (DFF), Kasai Oriental
  66. Diaconie et Développement Communautaire Intégral (DIDECOM), Kasai Oriental
  67. Ditekema Esperance (DIES), Kasai Oriental
  68. Encadrement des Femmes Indigènes et des Ménages Vulnérables (EFIM), North Kivu
  69. Entente pour le Développement Intégré de Ngandajika (EDIGA), Kasai Oriental
  70. Fédération des ONG Laïques à Vacation Economique du Congo (FOLECO/KOR), Kasai Oriental
  71. Femmes Juristes pour les Droits de la Femme et de l’Enfant de Butembo, North Kivu
  72. Femmes Solidaires pour la Paix et le Développement (FSPD), Kinshasa
  73. Fondation AGAPE, South Kivu
  74. Fondation Diocésaine (FONDI), Kasai Oriental
  75. Fondation Point de Vue des Jeunes Africains pour le Développement (FPJAD), North Kivu
  76. Fonds pour les Femmes Congolaise (FFC), national
  77. Foyer de Développement pour l’Autopromotion des Pygmées et Indigènes Défavorisés (FDAPID/Hope Indigenous Peoples), North Kivu
  78. Great Lakes Human Rights Program, North Kivu
  79. Groupe d’Appui aux Exploitants des Ressources Naturelles (GAERN), Kasai Oriental
  80. Groupe d’Assistance aux Marginalisés (GAM), South Kivu
  81. Groupe d’Actions Non Violentes Évangéliques (GANVE), Katanga
  82. Groupe des Associations de Défense des Droits de l’Homme et de la Paix (GADHOP), North Kivu
  83. Groupe Justice et Libération, Orientale
  84. Groupe Lotus, Orientale
  85. Héritiers de la Justice, South Kivu
  86. Initiative Congolaise pour la Justice et la Paix (ICJP), South Kivu
  87. La Kasaïenne de l’Industrie (LKI), Kasai Oriental
  88. Ligue des Jeunes des Grands Lacs (LJGL), North Kivu
  89. Midimu ya Ba Mamu (MIDIBAM), Kasai Oriental
  90. Mutuelle d’Assistance aux Déshérités du Nord-Kivu (MADNOKI), North Kivu
  91. Observatoire Congolais des Droits de l’Homme (OCDH), Kinshasa
  92. Observatoire de la Parité, South Kivu
  93. Observatoire Gouvernance et Paix (OGP), South Kivu
  94. Organisation des Femmes et Enfants Déshérités (OFED), Kasai Occidental
  95. Organisation pour la Défense des Droits des Communautés Locale et Peuples Autochtones (ODECOLA/N), national
  96. Ouvriers du Monde (ODM), South Kivu
  97. Parlement des Jeunes de la RDC (PJRDC), North Kivu
  98. Programme d’Appui aux Initiatives des Femmes en Situation Difficile (PAFSID), Kasai Oriental
  99. Projet de Développement Agricole et d’Appui aux Initiatives à la Base (PRODAIB), Kasai Oriental
  100. Promotion et Appui aux Initiatives Féminines (PAIF), North Kivu
  101. Réseau ARDA, North Kivu
  102. Réseau des Associations Intégrées pour le Développement Communautaire et Droits Humains (Réseau AIDH/DH), North Kivu
  103. Réseau d’Initiatives Locales pour un Développement Durable (REID), North Kivu
  104. Réseau National des Organisations Non Gouvernementales des Droits de l’Homme de la République démocratique du Congo (RENADHOC), national
  105. Réseau pour la Réforme du Secteur de Sécurité et Justice, national
  106. Réseau Provincial des Organisations Non Gouvernementales des Droits de l’Homme de la République démocratique du Congo (REPRODHOC/NK), North Kivu
  107. Réseau Provincial des Organisations Non Gouvernementales des Droits de l’Homme de la République démocratique du Congo (REPRODHOC/SK), South Kivu
  108. Réveil des Femmes pour le Développement Intégré (RFEDI), North Kivu
  109. Réveil du Paysan (RDP), Kasai Oriental
  110. Save Act Mines DRC (SAM/DRC), North Kivu
  111. Service For Peace (SFP), Bas-Congo
  112. Société Civile Noyau de Kadutu, South Kivu
  113. Solidarité des Femmes Activistes pour la Défense des Droits Humains (SOFAD), South Kivu
  114. Solidarité Action Sociale (SAS), South Kivu
  115. Solidarité des Volontaires pour l’Humanité (SVH), South Kivu
  116. Solidarité Féminine pour la Paix et le Développement Intégral (SOFEPADI), national
  117. Solidarité pour la Défense des droits de l’Homme (SDDH), Orientale
  118. Solidarité pour la Promotion Sociale et la Paix (SOPROP), North Kivu
  119. SOS Africa, North Kivu
  120. Strong Roots, South Kivu
  121. Syndicat des Associations Féminines pour le Développement Intégral (SAFEDI), Kinshasa
  122. Synergie des Femmes pour les Victimes de Violences Sexuelles (SFVS), North Kivu
  123. Synergie Vie et Paix (SVP), North Kivu
  124. Toges Noires, Kinshasa
  125. Union des Comites pour le Développement (UCODE), North Kivu
  126. Union des Femmes Musulmanes du Congo, North Kivu
  127. Union des Jeunes Congolais pour le Changement (UJCC), South Kivu
  128. Union pour le Développement Familial (UDF), Kasai Oriental
  129. Unions d’Actions pour les Initiatives de Développement (UAID), North Kivu
  130. Voie des Opprimés (VDO), Orientale
  131. Voix des Sans Voix (VSV), Kinshasa
  132. Wamama Wa Jamaa, North Kivu

Federazione Internazionale dei Diritti Umani

2 pensieri su “142 organizzazioni congolesi ed internazionali domandano l’arresto di Bosco Ntaganda

  1. Although the call for arrest of Ntaganda might be an important and necessary step to try to stop the extreme violence and achieve justice, I somehow find it difficult to believe that the problems will vanish by blaming them on the one person. What about Ntaganda’s followers? There are apparently thousands of them, or so the international news says. And they definitely aren’t in hiding, but seem to be out there in the open continuing with the fighting and atrocities. Why are they not being held responsible for their actions against humanity as well? If they support Ntaganda, they evidently support his ideologies, and their behaviour is evidently just as unlawful. So what is their excuse? That they are instigated by Ntaganda? How convenient!

    It feels like the overall approach to this very delicate situation is wrong. Catching Ntaganda will unlikely weaken these rebels radically, as they are probably just as brutal as he is, otherwise they wouldn’t torture, abuse and rape innocent people. If the government really wants to do something, they can start by stopping the violence on thus protecting its people. Ntaganda’s followers are numerous but surely still incomparable to the army. Nibbling from the rebels will probably also weaken Ntagnda himself since it is probably his people who are protecting him from being caught. So why are the local authorities dragging their feet? I personally find this approach on the one person by both the local and international communities as a tunnel vision approach towards the situation.

Lascia un commento