Con Mathilde ed Yves abbiamo fatto visita a padre Franco a Panzi; avevamo cercato già altre volte di incontrarci ma lo stato pietoso della strada aveva impedito a padre Franco di raggiungere la città. Mathilde ha così proposto di recarci noi da lui e padre Franco ha convenuto che la domenica è il giorno migliore perché ci sono meno camion in circolazione.
La strada per Panzi è una delle più trafficate e più brutte della regione, nonostante si parli di una cittadina del circondario di Bukavu (tra l’altro sede dell’ospedale di riferimento per la cura delle donne vittime di violenza, ma questa è un’altra storia), non di un villaggio sperduto nella foresta. La strada è molto pendente, non asfaltata e terribilmente stretta (a malapena passano due auto affiancate), e quando piove si trasforma in un fiume di fango: basta che un veicolo scivoli o abbia delle difficoltà e si formano degli ingorghi spaventosi, lunghi parecchi chilometri e che durano per ore. Continua a leggere
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142 organizzazioni congolesi ed internazionali domandano l’arresto di Bosco Ntaganda
Onorevole Hillary Rodham Clinton
Segretario di Stato
United States Department of State
2201 C St, NW
Washington, DC 20520
Signora Segretario di Stato,
Noi sottoscritte 142 organizzazioni congolesi ed internazionali della società civile e della difesa dei diritti umani chiamiamo il governo americano a fare prova urgentemente di leadership sul piano diplomatico al fine di portare il suo sostegno al governo della Repubblica Democratica del Congo per arrestare Bosco Ntaganda.
Le violazioni brutali dei diritti umani commesse da Ntaganda per numerosi anni hanno colpito decine di migliaia di cittadini congolesi nell’est della RD Congo. La sua posizione di ufficiale di alto grado dell’esercito congolese e la sua capacità di continuare a perpetrare degli abusi costituisce l’esempio più flagrante della cultura dell’impunità dagli effetti distruttivi che prevale in RD Congo. Continua a leggere
In tre mesi altri 241.000 sfollati dal Nord Kivu
Dall’Agenzia Fides
“Nel primo trimestre del 2012, nel solo Nord Kivu, gli sfollati sono aumentati di 241.000 unità” denuncia all’Agenzia Fides p. Loris Cattani, missionario saveriano animatore di “Rete Pace per il Congo”. La popolazione del Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, è costretta alla fuga dalle violenze commesse da qualche centinaio di militari che hanno disertato le file dell’esercito. I disertori sono militari provenienti dal Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo (CNDP), integrati nell’esercito nazionale nel 2009 (in base agli accordi di pace), ma ancora sotto il comando del generale Bosco Ntaganda, accusato di crimini contro l’umanità e ricercato dalla Corte Penale Internazionale. Secondo l’ONU il totale delle persone sfollate nella RDC supera i 2 milioni. Continua a leggere
La maledizione dell’oro del Kivu
1. Una grande società in cerca d’oro
Nel nostro articolo del 10 maggio 2010, intitolato “L’oro del Kivu fa correre” avevamo espresso la nostra preoccupazione per le attività di ricerca e di estrazione d’oro a Twangiza/Luhwinja (Sud Kivu), nella Repubblica Democratica del Congo. Abbiamo rifatto la storia della società canadese “Banro Corporation”, ora titolare di vari permessi di ricerca e di estrazione d’oro nel Kivu. Continua a leggere
Il prezzo della pace
Dalla Rete Pace per il Congo
All’inizio di aprile, nelle due province del Kivu, qualche centinaio di militari hanno disertato le file dell’esercito. Si tratta di militari provenienti dal Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo (CNDP), integrati nell’esercito nazionale nel 2009 ma ancora sotto il comando del generale Bosco Ntaganda, anch’egli del CNDP, un movimento politico-militare fomentato e appoggiato dal regime ruandese e ora trasformato in partito politico, membro della Maggioranza Presidenziale (MP). Continua a leggere