Da Il Post
Sono i primi nel continente, ed è un bene: il problema è che li organizza il Ruanda, un paese autoritario e repressivo

Il 21 settembre iniziano a Kigali, in Ruanda, i Mondiali di ciclismo su strada, che dureranno per una settimana. È un evento storico, perché per la prima volta questa competizione sarà in un paese dell’Africa, l’unico continente in cui finora non si era mai tenuta.
Dei Mondiali di quest’anno si discute soprattutto per ragioni politiche: il Ruanda è un paese governato da un regime autoritario e repressivo, presieduto dal 2000 da Paul Kagame, ed è accusato di sostenere il gruppo paramilitare dell’M23. Da tempo l’M23 combatte nell’est della vicina Repubblica Democratica del Congo contro l’esercito congolese, in una guerra che si è aggravata a partire dallo scorso gennaio e ha causato un’enorme crisi umanitaria.
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