Oggi ha prestato giuramento il nuovo governo, a cinque mesi dalle elezioni del 28 novembre. Stasera a cena ascoltavamo la radio: un neo ministro (non ricordo più quale), chiamato a giustificare quanto sta accadendo in Kivu (241.000 nuovi sfollati in soli tre mesi, 142 organizzazioni congolesi ed internazionali che domandano l’arresto di Bosco Ntaganda), ha minimizzato il tutto dicendo che si tratta di “qualche elemento indisciplinato”.
Mzungu, guarda le strade congolesi!
Con Mathilde ed Yves abbiamo fatto visita a padre Franco a Panzi; avevamo cercato già altre volte di incontrarci ma lo stato pietoso della strada aveva impedito a padre Franco di raggiungere la città. Mathilde ha così proposto di recarci noi da lui e padre Franco ha convenuto che la domenica è il giorno migliore perché ci sono meno camion in circolazione.
La strada per Panzi è una delle più trafficate e più brutte della regione, nonostante si parli di una cittadina del circondario di Bukavu (tra l’altro sede dell’ospedale di riferimento per la cura delle donne vittime di violenza, ma questa è un’altra storia), non di un villaggio sperduto nella foresta. La strada è molto pendente, non asfaltata e terribilmente stretta (a malapena passano due auto affiancate), e quando piove si trasforma in un fiume di fango: basta che un veicolo scivoli o abbia delle difficoltà e si formano degli ingorghi spaventosi, lunghi parecchi chilometri e che durano per ore. Continua a leggere
142 organizzazioni congolesi ed internazionali domandano l’arresto di Bosco Ntaganda
Onorevole Hillary Rodham Clinton
Segretario di Stato
United States Department of State
2201 C St, NW
Washington, DC 20520
Signora Segretario di Stato,
Noi sottoscritte 142 organizzazioni congolesi ed internazionali della società civile e della difesa dei diritti umani chiamiamo il governo americano a fare prova urgentemente di leadership sul piano diplomatico al fine di portare il suo sostegno al governo della Repubblica Democratica del Congo per arrestare Bosco Ntaganda.
Le violazioni brutali dei diritti umani commesse da Ntaganda per numerosi anni hanno colpito decine di migliaia di cittadini congolesi nell’est della RD Congo. La sua posizione di ufficiale di alto grado dell’esercito congolese e la sua capacità di continuare a perpetrare degli abusi costituisce l’esempio più flagrante della cultura dell’impunità dagli effetti distruttivi che prevale in RD Congo. Continua a leggere
In tre mesi altri 241.000 sfollati dal Nord Kivu
Dall’Agenzia Fides
“Nel primo trimestre del 2012, nel solo Nord Kivu, gli sfollati sono aumentati di 241.000 unità” denuncia all’Agenzia Fides p. Loris Cattani, missionario saveriano animatore di “Rete Pace per il Congo”. La popolazione del Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, è costretta alla fuga dalle violenze commesse da qualche centinaio di militari che hanno disertato le file dell’esercito. I disertori sono militari provenienti dal Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo (CNDP), integrati nell’esercito nazionale nel 2009 (in base agli accordi di pace), ma ancora sotto il comando del generale Bosco Ntaganda, accusato di crimini contro l’umanità e ricercato dalla Corte Penale Internazionale. Secondo l’ONU il totale delle persone sfollate nella RDC supera i 2 milioni. Continua a leggere